Ue, Fidanza: “Revocare status candidato adesione alla Turchia”

BRUXELLES, 09 Luglio 2020

“Entro mezzo secolo, la Turchia emergerà come una delle potenze più forti del mondo, navigando verso traguardi più grandi’. Parlava così il nuovo sultano Erdogan nel febbraio di quest’anno davanti al Parlamento di Ankara. Una volontà di potenza dichiarata, un disegno neo-ottomano che si fa sempre più evidente. Prima il sostegno alle milizie islamiste e l’aggressione ai Curdi in Siria, poi le trivellazioni illegali a largo di Cipro ai danni degli interessi italiani e francesi, poi l’intervento in Libia al fianco del governo di Tripoli e l’utilizzo spregiudicato della pressione migratoria, prima ai confini con Grecia e Bulgaria , poi nel Mediterraneo centrale attraverso i trafficanti libici e ora anche algerini. Un ricatto contro l’Europa che però balbetta e continua a pagare.
E poi ancora il sostegno all’Islam politico attraverso i turchi residenti in Europa chiamati addirittura a colonizzarci mettendo al mondo figli, la penetrazione nei balcani occidentali e in altre zone dell’Africa, dal Sudan alla Somalia, come testimoniato dalla vicenda dell’italiana Silvia Romano liberata da Shaabab solo dopo mediazione turca.
In questo quadro allarmante le blande misure restrittive volute dal Consiglio Europeo non bastano. Da sempre Fratelli d’Italia ritiene che la Turchia, per storia, geografia e cultura, non faccia parte dell’Europa così come noi la intendiamo. È giunto il momento di revocare definitivamente lo status di paese candidato alla pre adesione e dire no, una volta per tutte, all’Ingresso della Turchia nell’Unione Europea”.
È quanto ha dichiarato il responsabile Esteri e Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, intervenendo in plenaria a Bruxelles nel dibattito sulla Turchia.

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