UE: FITTO-BIONDI (FDI), ‘POLITICA COESIONE FONDAMENTALE, SERVE PIU’ EFFICACIA’
BRUXELLES, 6 dicembre 2021 –
”L’audizione dei sindaci di importanti
città europee che si tenuta oggi in Commissione Regi sul tema
”Strumenti dell’UE e ripresa dal Covid-19: una visione da parte delle
città”, ha confermato l’importanza della politica di coesione a
sostegno dei territori. In particolare è stata importante, su proposta
del Gruppo ECR, la partecipazione del sindaco dell’Aquila Pierluigi
Biondi”. Così in una nota il copresidente del gruppo Ecr- FdI al
Parlamento europeo Raffaele FITTO.
”Il capoluogo abruzzese, infatti, ha dovuto affrontare l’emergenza
Covid mentre era impegnato nella ricostruzione dopo il terremoto.
Oltre a sostenere la crescita economica e sociale dei territori più
svantaggiati, la politica di Coesione insieme con il Fondo di
Solidarietà dell’Ue sono strumenti fondamentali per affrontare le
emergenze, come testimoniato dalla pandemia ma anche dalle numerose
catastrofi naturali che hanno colpito negli ultimi decenni il nostro
continente. Ritengo sia fondamentale in futuro – conclude FITTO –
introdurre maggiore semplificazione e flessibilità per far sì che tali
risorse siano utilizzate nel migliore dei modi e velocemente, al fine
di rafforzare la sinergia tra i fondi della politica a di coesione e
il fondo di solidarietà”. “La capacità di spesa dei fondi messi a
disposizione dell’Europa è centrale. L’Italia negli ultimi decenni ha
subìto un costante depotenziamento delle articolazioni territoriali
dello Stato”. Ha dichiarato il sindaco dell’Aquila al termine della
riunione in commissione Regi a Bruxelles.
”A fronte di un simile depauperamento di professionalità in tutti i
settori nevralgici della vita del Paese, non rimpiazzabili in poco
tempo, vi è la constatazione di una farraginosità delle procedure
amministrative che rallentano l’utilizzo di risorse, nazionali ed
europee. Nel corso dell’audizione ho ricordato gli sforzi compiuti
dalla città dell’Aquila sia nella gestione dell’emergenza post sisma
sia in quella generata dalla pandemia. Azioni difficilmente attuabili
con una normativa da ‘tempo di pace’ ed è per questa ragione che,
soprattutto in vista di un corretto e celere impiego delle risorse –
così come ci chiede l’Europa – del Pnrr e del relativo fondo
complementare per le aree colpite dal sisma 2009 e 2016, sia data agli
enti locali la possibilità di ricorrere a strumenti caratterizzati da
flessibilità e semplificazione”.