Pe, Procaccini (FdI-Ecr): difesa comune dei confini e degli interessi europei è una delle poche cose per cui l’Unione Europea serve
STRASBURGO, 28 febbraio 2024 –
“Negli ultimi 5 anni in quest’aula abbiamo parlato molto più di monopattini elettrici e farfalle che di geopolitica e di difesa militare. L’idea della sinistra rossa e verde di fare dell’Europa una superpotenza erbivora ha occupato interamente l’agenda della Commissione europea e di conseguenza quella parlamentare”. Così il copresidente del gruppo ECR al Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia intervenendo in Plenaria sull’Attuazione della politica estera e di sicurezza comune.
“Siamo stati sommersi da grandi discorsi sulla necessità di andare in bicicletta per non emettere CO2. Ma nel frattempo il mondo ha continuato a vivere nella realtà. Noi conservatori europei abbiamo sempre avuto le idee chiare in questo senso. Abbiamo sempre pensato che l’Unione europea non dovesse occuparsi di tutto, ma di poche cose, anche se importanti. La difesa comune dei confini e degli interessi europei è una delle poche cose per cui l’Unione Europea serve, eccome se serve. Perché è ovvio che la sicurezza sta nei numeri e non sempre gli interessi coincidono al di qua e al di là dell’oceano atlantico. Rendere più saldo ed efficiente il pilastro europeo della NATO, serve a rafforzare anche l’alleanza atlantica. Per favore, non scandalizziamoci quando Trump viene a svegliarci dal nostro sogno verde. Non possono essere sempre gli altri a pagare o a morire per noi. Comunque oggi non è necessario dividersi sulla prospettiva di un esercito europeo. Che, consentitemi la digressione personale, la destra italiana sostiene da cinquant’anni. Quando altri sostenevano l’Armata Rossa. Ciò su cui possiamo concordare per adesso è su una migliore integrazione degli eserciti nazionali, e su una produzione comune di armamenti. Che costa ma é necessaria; che se fatta insieme, può consentirci di spendere meno e meglio.
Servono coraggio, realismo e buon senso. Nonostante i ritardi e qualche ipocrisia nei suoi obiettivi, la missione europea Aspydes nel Mar Rosso è la strada giusta da seguire”.