Violenza donne: Procaccini (FdI), con concetto genere è Ddl Zan in salsa Ue

BRUXELLES, 14 dicembre 2021

“Consideriamo inaccettabile schermare dietro la violenza fisica e verbale subita dalle donne, l’introduzione del concetto di ‘genere’ come autopercezione di sé. Si tratta di una forzatura ideologica da parte delle sinistre europee, che ritroviamo anche in questa relazione. Altrimenti non si spiegherebbe il rigetto di un emendamento che denuncia come la sottomissione delle donne all’interno della comunità islamica radicale aumenti il pericolo di violenza a loro discapito, anche su Internet”. Con questa parole l’europarlamentare di FdI-Ecr, Nicola PROCACCINI, coordinatore per il Gruppo dei Conservatori e riformisti europei nella Commissione Libertà civili del Parlamento europeo, commenta la votazione, avvenuta questa mattina a Strasburgo, su un testo di iniziativa legislativa dedicato alla lotta alla violenza di genere online.

Il testo della relazione parte furbamente da temi del tutto condivisibili, come la necessità di affrontare i fenomeni del cyberstalking e delle cyber-molestie perpetrati a danno delle donne, ma finisce opportunisticamente per confondere e sovrapporre gli obiettivi. Una cosa è avanzare la richiesta, del tutto legittima, di un maggiore impegno nella lotta alla violenza contro le donne online. Un’altra è strumentalizzare questa istanza come cavallo di Troia per temi su cui non esiste una convergenza, non soltanto dal punto di vista politico, ma anche da quello giuridico. La richiesta di includere il reato di incitamento all’odio online nei confronti delle persone Lgbtiq nel quadro della sfera giuridica comunitaria si contrappone ad una pietra miliare dello stato di diritto: la certezza della legge. Il rischio è che un giudice valuti la realtà sulla base della propria visione personale, piuttosto che sull’obiettività della norma. Faremo di tutto per combattere l’incedere di questa marcia ideologica che aspira all’approvazione di un mega Ddl Zan in salsa europea”.

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