Crisi bancarie, la sentenza che smaschera l’Europa matrigna. FdI: “Chiarire responsabilità politiche”
BRUXELLES, 3 marzo 2021 –
«Chiediamo che le responsabilità politiche, e non, emergano chiaramente e che i risarcimenti siano rapidi è soddisfacenti per tutte le banche coinvolte». All’indomani della sentenza sul caso Tercas, con cui la Corte di giustizia europea ha stabilito che il salvataggio della Banca Popolare di Bari grazie al Fondo interbancario non configurava aiuto di Stato, come invece asserito dalla Commissione Ue, FdI chiede che si faccia luce su quella vicenda, che poi ebbe conseguenze enormi per tutto il nostro sistema bancario.
«Dopo anni, anche la giustizia europea ha sancito ciò che FdI sostiene da tempo, ovvero che la gestione delle crisi bancarie da parte della Commissione europea è stata disastrosa. E poco attenta a quello che erano le peculiarità territoriali», hanno commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Finanze alla Camera, Marco Osnato; il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza; il co-presidente del Gruppo Ecr, Raffaele Fitto.
Gli esponenti di FdI, quindi, hanno ricordato che «l’utilizzo del Fondo Interbancario, vale a dire risorse delle banche stesse, per ricapitalizzare alcune banche in crisi e procedere alle successive fusioni, non era un atto illegittimo e probabilmente avrebbe tutelato in modo decisivo i risparmiatori», che invece ebbero fortissimi contraccolpi per le conseguenze dell’altolà imposto da Bruxelles.
«C’è da chiedersi: perché la Commissione Ue fu così orba nei confronti dell’Italia e perché Renzi e Padoan (oggi in predicato di accedere in ruoli di rilievo in UniCredit) furono timorosi nel seguire quella che era la strada più utile per gli italiani e anche come mai Bankitalia non sostenne l’Abi in questa battaglia? Adesso – hanno avvertito Osnato, Fidanza e Fitto – chiediamo che le responsabilità politiche e non emergano chiaramente. E che i risarcimenti siano rapidi e soddisfacenti per tutte le banche coinvolte».