
Fitto (FdI-Ecr), deludenti le conclusioni del Consiglio Ue
BRUXELLES, 25 giugno 2021 –
“Nella aspettative della vigilia
doveva essere il Consiglio europeo del cambiamento e di
decisioni decisive su tematiche importanti come immigrazione,
Mediterraneo ed Africa. A leggere le conclusioni del Consiglio
di questa notte scopriamo che nulla e’ cambiato, che i proclami
si sono sciolti come neve al sole e purtroppo si confermano le
scelte sbagliate del passato”. Cosi’ il co-presidente del gruppo
Ecr al Parlamento europeo, Raffaele FITTO.
“In tema di migranti due pesi e due misure: ancora una volta
si e’ scelto di non decidere, liquidando e rinviando con una
rapida discussione ogni provvedimento ad ottobre, quando la
Commissione dovrebbe presentare la sua proposta in materia.
Nessun riferimento, come gia’ ampiamente previsto, in termini di
ricollocazione e redistribuzione. Un fallimento soprattutto per
il governo e le forze di maggioranza che lo sostengono che in
queste settimana piu’ volte ci hanno spiegato che dopo questo
vertice tutto sarebbe cambiato”.
Secondo FITTO “la realta’ purtroppo e’ solo una: nelle prossime
settimane continueremo ad assistere a scene viste e riviste in
questi giorni, con migliaia di sbarchi sulle coste italiane e
sara’ l’Italia a farsene carico da sola, nella totale assenza di
solidarieta’ e condivisione del problema da parte dei vertici
europei, e attraverso una scellerata politica di accoglienza e
porti aperti verso tutti portata avanti dalle forze politiche di
sinistra che detengono la goldenshare di questo governo”.
Per il co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo “sulla
Libia poche righe per una semplice presa d’atto della situazione
attuale e niente piu’. Invece di contro l’unica decisione presa,
su volere della Cancelliera Merkel e della Germania, e’ il
rinnovo dell’accordo del 2015 e l’erogazione di circa 3,5 mld di
euro di contributi alla Turchia evidenziando ancora una volta
l’ipocrisia di questa Ue su molti temi. Mentre infatti a parole
si condanna il mancato rispetto dei diritti umani e dello stato
di diritto in Turchia, di fatto ci si continua a piegare ai
ricatti di Erdogan lasciandogli il controllo della rotta
balcanica e di quella del Mediterraneo orientale”.